Arte ed Architettura

Arte effimera dall’impatto duraturo

Rivelare creazioni fugaci e meraviglie temporanee

A volte è ciò che svanisce più rapidamente a lasciare i segni più audaci e duraturi. Gli artisti hanno costantemente tratto ispirazione per le loro creazioni dal concetto di effimero, ovvero ciò che non ha come scopo la conservazione per i posteri ma che piuttosto è pensato per sparire imminentemente, soffiato via dal vento o travolto dalle onde. Infatti, gli artisti contemporanei stanno applicando l’effimerità alla loro arte più che mai, onorando la libertà che offre e l’impatto simbolico delle cose che scompaiono in un batter d’occhi. Dai pionieri della land art che sfruttano la bellezza glaciale e temporanea del ghiaccio e della sabbia, alle singolari opere contemporanee che non sono mai replicate una volta completate e decostruite, il fascino dell’arte effimera continua a resistere, affascinando, ispirando e sorprendendo il pubblico.

Arte effimera per un mondo in mutazione

Quando vissuta sul posto, l’arte effimera offre agli osservatori la possibilità di sperimentare i luoghi in cui si trovano in modi nuovi e trasmette un messaggio potente sulla natura transitoria del mondo in cui viviamo. Enfatizzando l’impermanenza di un’opera d’arte e, per estensione, di tutto quello che la circonda, sia l’artista effimero che l’osservatore ottengono un accesso privilegiato a diversi strati di simbolismo e significato. L’opera, i materiali che la compongono e lo spazio in cui entriamo in contatto con essi sono mere istantanee di un attimo che presto si trasformeranno o scompariranno del tutto, per poi essere preservate esclusivamente nei nostri ricordi condivisi.

Le opere effimere sono principalmente associate ai linguaggi artistici del XX e XXI secolo, ma le loro origini risiedono nelle tradizioni esoteriche di epoche lontane. L’arte meditativa dei mandala, che occupa un posto speciale nelle culture visive orientali, può infatti essere considerata uno dei primi esempi. Una volta completati, i mandala, spesso realizzati con sabbia colorata, venivano dispersi nel vento. Si credeva che, anziché nell’opera stessa, il significato giacesse nell’atto della creazione e nella concentrazione richiesta a questo scopo.

L’arte effimera moderna deriva dalle scene artistiche di Berlino e New York degli anni ’60. Secondo Joseph Beuys e il suo gruppo Fluxus, un influente collettivo di artisti indipendenti noto per happening e performance dirompenti, l’arte dovrebbe essere vissuta al di fuori dei soliti spazi ad essa dedicati, come le gallerie. Innumerevoli mostre temporanee tenute all’aperto tengono vivi i loro contributi, invitando le folle a lasciarsi meravigliare dal potenziale di trasformazione degli spazi. L’opera Fog X FLO di Fujiko Nakaya è un esempio calzante, con le sue nuvole amorfe di nebbia che attraversano centri urbani e paesaggi naturali, guidando l’essenza dell’effimerità verso la sua conclusione logica in uno spettacolo maestoso.

Sand mandala. Foto ©Jamyang Zangpo, Getty Images
L’impatto duraturo della land art effimera
Tangential Circular Negative Line Sculpture di Michael Heizer, Val de Bagnes. Foto ©verbier.ch

La land art fu tra i primi movimenti artistici a evidenziare l’effimero come sua raison d’être, giocando con le nozioni di memoria, crescita ed erosione, che vengono condensate come forze naturali, quindi cristallizzate attraverso impressionanti opere temporanee. Uno dei land artist più illustri è Andy Goldsworthy, le cui creazioni interagiscono intimamente con i paesaggi in cui si trovano. Le sue sculture, che spesso ricordano i mandala, utilizzano ghiaccio, neve, foglie cadute e altri materiali naturali che si scioglieranno rapidamente o saranno soffiati via dal vento per poi tornare a far parte dell’ambiente.

Altri land artist impiegano materiali e ambientazioni effimere per esplorare la rappresentazione su diverse scale, provocando quesiti sulla natura e sul potenziale dell’arte. Double Negative, opera del 1969 di Michael Heizer, ne è un esempio monumentale: una trincea lunga 500 metri, scavata a fianco di un canyon. L’erosione naturale avvenuta dopo il suo completamento ha gradualmente trasformato l’opera, rendendola così effimera a modo suo. Heizer affermò che l’opera originale si esaurì già nel momento in cui si è spostato il primo granello di sabbia, cambiandola così per sempre.

Gli artisti odierni prendono spunto dal lavoro di Goldsworthy, Heizer e altri, sfruttando gli aspetti effimeri della scultura per mettere in risalto la fragilità e la transitorietà della natura. Ice Watch, opera di Olafur Eliasson del 2018, era composta da 12 blocchi di ghiaccio lasciati a sciogliersi lentamente in luoghi pubblici, fornendo un bellissimo esempio di effimerità artistica che ha colpito profondamente il pubblico sia per il suo aspetto visivo che per l’impatto del messaggio.

Arte innovativa per paesaggi in continua evoluzione

Oggi l’arte effimera riflette, sia concettualmente che materialmente, i tempi in cui viviamo. Gli artisti hanno sempre avuto la responsabilità di rispecchiare la realtà che condividiamo: la natura temporanea dell’arte effimera ha un profondo significato simbolico per chi la sperimenta. Incontrare queste opere dà all’osservatore una sensazione di privilegio, l’istantanea di un attimo da custodire nella propria memoria.

In questo senso, spesso l’arte effimera possiede un certo grado inerente di spettacolo, un’opportunità per la libertà artistica di raggiungere obiettivi che non sarebbero possibili nell’ambito di una mostra permanente. L’artista contemporaneo sloveno JAŠA, ad esempio, ha avuto carta bianca per la riprogettazione degli interni di un intero hotel per un anno, prima della ristrutturazione professionale. Il suo approccio anarchico e i suoi inconfondibili tocchi decorativi personali hanno dato vita ad un’opera straordinariamente immersiva, composta da tutte le stanze dell’hotel. Analogamente, le installazioni luminose di Cai Guo-Qiang, che illuminano il cielo per frazioni di secondo, producono effetti visivi affascinanti, anche se fatti per scomparire in pochi istanti.

Martin Hill, un artista ambientalista neozelandese, ha creato una scultura riflessa in un lago applicando sapientemente le proprietà di compressione e tensione per ottenere le forme più resistenti limitandosi ai materiali strettamente essenziali.

Essenzialmente, l’arte effimera enfatizza il modo in cui ci approcciamo a opere d’arte di tutti i tipi, ponendo l’accento su un aspetto significativo di esse. Quando vediamo qualcosa che evoca un senso di meraviglia o che consideriamo bello o profondo, l’impatto esiste prima di tutto nel presente, per poi essere conservato nei nostri ricordi e amplificato attraverso la contemplazione. L’arte effimera, nei casi migliori, incarna, esplora e raffina l’essenza di questo processo.

Synergy. Foto ©Martin Hill
UNA BELLEZZA EFFIMERA RESA ETERNA
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